Riduci il rischio di incidenti nel cantiere: 10 controlli pratici per quando utilizzi Piattaforme Aeree

Semplici accorgimenti che possono evitarti guai, spiacevoli sorprese e farti risparmiare tempo e denaro

Non c’è nulla di strano in un errore. In fondo è una cosa che può capitare, no? Una piccola distrazione sul lavoro, una rilevazione sbagliata. 

Ma questo non sempre ha piccole conseguenze quando si tratta di mezzi da lavoro. Un minimo errore può causare danni irreparabili, mai prendere sottogamba ogni situazione.

Qui, più che mai, vale la regola del “meglio prevenire che curare”, informarsi bene e allontanare ogni possibile rischio. 

Purtroppo o per fortuna tendo ad essere un perfezionista (a volte fino all’eccesso), punto sempre a fare il meglio in ogni cosa. Se c’è il rischio che qualcosa possa andare male, io faccio di tutto per evitarlo, valuto ogni dettaglio, ogni possibile errore in cui posso incorrere.

Poi certo, se le cose non vanno come dovrebbero, si deve pur correre ai ripari, ma l’importante è non ripetere mai due volte lo stesso errore.

Ai miei collaboratori (e soprattutto a me stesso) dico sempre: un errore è tollerato nella misura in cui non lo si ripete. Commettere un errore spesso è l’unico modo per imparare, ma se si ha davvero imparato non lo si dovrebbe più commettere.

Nutro un grande rispetto per i collaboratori e per le regole in generale (sono pur sempre un ex carabiniere, in fondo). E quando si tratta di mezzi da lavoro come piattaforme aeree è fondamentale fare i dovuti controlli, altrimenti non si rischia solo di fare danni e rimetterci soldi e tempo, ma magari anche di causare infortuni a chi sta utilizzando il macchinario o a chi è lì vicino.

Come ho detto, meglio prevenire che curare: segui questi 10 controlli pratici per ridurre gli incidenti sul luogo di lavoro

Mi occupo di noleggio dal 2006 e credo di aver maturato una discreta esperienza sul campo, ma di Sicurezza (quella con la “S” Maiuscola), deve parlarne solamente un professionista serio, capace e titolato a farlo.

Per questo motivo ho il piacere di dirti che i contenuti che troverai sono stati scritti in collaborazione con Ezio Cantamessa, massimo esperto e Istruttore Senior IPAF.

Ezio Cantamessa si occupa di formazione dal 2007 e ha istruito oltre 7.000 operatori di PLE. Nel 2011, al summit IPAF ha vinto il Premio Internazionale IAPA per il miglior nuovo centro di formazione al mondo.

“Sulla sicurezza del lavoro non si deve scherzare, mai”

-Ezio Cantamessa

Vediamoli subito:

  1. Area di lavoro: assicurati di poter raggiungere l’area di lavoro, valutando le dimensioni e il peso della macchina. L’area deve essere abbastanza ampia per il posizionamento della macchina.
  2. Tipologia del terreno: valuta attentamente la tipologia di terreno sulla quale stai pazziando la piattaforma aerea. Ogni terreno può nascondere rischi differenti. Se in calcestruzzo armato i rischi si riducono enormemente, ma se in terra bisogna valutare bene la portata.
  3. Pressione degli stabilizzatori/ruote: la macchina esercita una pressione sul terreno in funzione del suo peso, della capacità di sbraccio e peso sollevato. Puoi trovare questa informazione sull’adesivo esposto su ogni stabilizzatore/ruota. È importante analizzare bene i dati e confrontarli in funzione del terreno su cui si posiziona il macchinario. Utilizza sempre le piastre sotto i piedini adeguate al tipo di terreno.
  4. Tombini/cisterne/scavi: valuta sempre la presenza di qualsiasi manufatto che potrebbe essere presente sotto la superficie di posizionamento della macchina. Mantieni una distanza di sicurezza dagli scavi/banchine della strada pari a 1,5 volte l’altezza. Controlla la portata di eventuali solette e la presenza di ostacoli a terra che potrebbero essere pericolosi per le macchine semoventi (gradini, buche, ecc.).
  5. Pendenze: Ricerca sul manuale qual è la massima pendenza che può avere il terreno su cui vuoi posizionare la piattaforma aerea. Le PLE semoventi hanno una bolla elettrica che controlla questo aspetto, mentre per quelle stabilizzate è necessario che sia l’operatore a verificare questo dato.
  6. Costruzioni in quota: valuta la presenza di eventuali ostruzioni in quota che potrebbero portare rischi di intrappolamento dell’operatore.
  7. Linee elettriche: Se sono presenti linee elettriche non protette mantieni una distanza di posizionamento pari a 15 metri, calcolando tutta l’estensione del braccio. Esiste una tabella di legge che indica distanze minori, ma è opportuno valutarla in funzione di tutte le condizioni ambientali (umidità, terreno, condizioni atmosferiche, ecc.).
  8. Condizioni atmosferiche: tutte le condizioni atmosferiche possono comportare rischi per la sicurezza e la salute (per esempio la pioggia influisce sul terreno, ma anche sulla salute dell’operatore). Il vento, invece, può influire enormemente sulla stabilità del macchinario. Sul manuale e sugli adesivi di sicurezza è riportato il limite massimo di velocità entro la quale la macchina può essere utilizzata.
  9. Delimitazione dell’area: nella zona sottostante alla PLE non devono esserci persone non autorizzate, quindi è necessario delimitare sempre l’area di utilizzo della macchina.
  10. Interferenze con altre macchine: se nello stesso cantiere vengono utilizzate altre attrezzature a braccio (gru, sollevatori telescopici, ecc.) valuta sempre che non ci possano essere collisioni e mantieni le distanze adeguate. Nel caso in cui non sia possibile tenere distanze adeguate coordina le manovre con gli operatori delle altre macchine.

Grazie a questi semplici accorgimenti potrai alzare la soglia di sicurezza del tuo lavoro, riducendo drasticamente la possibilità che si verifichi un incidente. E sappiamo tutti che gli incidenti, anche quando non causano danni alle persone, comportano una grande perdita di tempo (nei casi più gravi anche considerevole) e di denaro (alla fine i due concetti sono legati).

Lo ripeto e non mi stancherò mai di farlo: la Sicurezza deve essere al primo posto, sopra tutto. Sempre. Ma le cronache sui giornali evidenziano (purtroppo ogni giorno) che lavorare in sicurezza non è così scontato come invece dovrebbe essere.

Non c’è nulla di più prezioso del tempo e Rilòc te ne fa risparmiare moltissimo

Gli incidenti derivano spesso da imprudenze o distrazioni e hanno conseguenze sul cantiere e sui nostri collaboratori.

Conosco bene le esigenze di chi deve noleggiare mezzi da lavoro per le proprie attività e so che molti problemi possono nascere da semplici disattenzioni.

Con Rilòc posso dire di aver semplificato la vita a tutte queste persone, offrendo oltre 2.000 Punti Noleggio Partner in Italia e un Unico Referente che le tutela dall’inizio alla fine.

Risolviamo qualsiasi problema relativo al noleggio e diamo sempre il massimo per il tuo cantiere. Grazie a SpidReply potrai contare su una comunicazione rapida e impeccabile, con tempi medi di riscontro inferiori a 15 minuti.

WhatsLòc mette a tua disposizione numeri WhatsApp dedicati per facilitare e rendere rapido il passaggio di informazioni.

Come puoi vedere puntiamo molto a farti risparmiare tempo e a evitare che tu debba risolvere da solo i problemi che possono insorgere nel cantiere.

E proprio perché teniamo tanto alla sicurezza offriamo anche la possibilità di noleggiare il macchinario con l’operatore, che si occuperà di manovrare il mezzo e accertarsi che siano state rispettate tutte le norme di sicurezza per il posizionamento.

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Se vuoi scaricare Gratuitamente il PDF su 10 controlli pratici per quando utilizzi Piattaforme Aeree compila il form qui sotto e lo riceverai direttamente via mail!

Tiziano Baiocco

Tiziano Baiocco Fondatore di Rilòc

CEO di T.R.S. Group srl

Come ridurre i problemi nel cantiere attraverso 3 semplici regole di comunicazione

Molte situazioni sgradevoli che avvengono in luoghi di lavoro frenetici come i cantieri potrebbero essere evitate facilmente comunicando in maniera corretta.

Saper comunicare efficacemente e comprendere le esigenze dell’altro rientrano fra le abilità più utili nella vita professionale, oltre che quella personale.

Nel mio settore i conflitti più accesi e la rottura di contratti avvengono proprio nei cantieri. Le persone messe sotto stress possono reagire agli imprevisti in maniera esagerata o addirittura esasperata.

Prova a pensare a questa situazione: hai appena concluso un contratto di noleggio di piattaforme aeree per un importante cliente che lavora fuori zona. Dopo un giorno ti chiama il responsabile acquisti per informarti che tre macchine su tre non funzionano come dovrebbero (situazione negativa perfetta). Minaccia di farti causa, è nel pieno del caos mentale. Le diffide che riceve dal suo committente e “l’alterazione” del suo titolare senz’altro non aiutano.

Tu devi risolvere la questione in fretta.

DAVANTI A TE HAI 2 OPZIONI:

  1. Hai uno scontro verbale con il responsabile acquisti perché non vuole sentire ragioni e tu vuoi far valere le tue.
  2. Parli con il responsabile acquisti cercando di comprendere la situazione, nel frattempo hai già mandato i tecnici alle macchine per capire il problema.

QUALE SCEGLIERESTI?

So che risponderai con la numero 2, ma leggere sulla carta il comportamento corretto non significa riuscire a metterlo in pratica.

In cantiere può succedere di tutto e non sempre è possibile capire da che parte stia la verità. Ognuno ha la propria versione dei fatti e non sempre tutto coincide, come invece dovrebbe essere.

A volte può succedere che dal cantiere si lamentino perché gli utilizzatori non sanno usare bene i mezzi, oppure come mi è già capitato più di una volta, può essere in corso una “congiura” verso il mio cliente da parte del suo subappaltatore per motivi a me sconosciuti.

Sono troppe le dinamiche di una relazione tra persone arrabbiate, le emozioni che si scatenano quando uno è deluso o sotto eccessiva pressione sono difficili da contenere, a meno che non sia tu a dominare la situazione.

Quello di cui hai bisogno è convincere il tuo interlocutore, nel più breve tempo possibile, di essere una persona corretta e che il tuo unico intento sia aiutarlo, al di là delle colpe o del conflitto di interessi tra le parti.

Vediamo ora nel dettaglio 3 semplici regole che ho imparato e che potrebbero salvarti da spiacevoli epiloghi.

LE TRE REGOLE DI COMUNICAZIONE PER RISOLVERE I PROBLEMI NEL CANTIERE

  1. Usa un linguaggio chiaro e semplice: assicurati sempre che il tuo interlocutore capisca ciò che stai dicendo. Evita i tecnicismi e i termini troppo complessi, fagli percepire che siete sullo stesso livello.
  2. Assumiti le responsabilità: prenditi le colpe anche se non sono tutte attribuibili a te o se non è ancora chiara la causa. Mostrare all’altro che non hai paura di dire “è colpa mia” gli farà capire che di te può fidarti e inizierà a darti più fiducia. Una volta che gli animi si saranno raffreddati ci sarà il tempo per analizzare gli episodi nel dettaglio.
  3. Dichiara subito di essere lì per aiutare: fai capire immediatamente all’altro che la tua priorità è risolvere i suoi problemi e non quella di complicarli ulteriormente.

 

Migliora il tuo ascolto grazie questi tre trucchetti:

  • Liberati dai pregiudizi: anche se stai parlando con una persona arrabbiata, con cui non hai un grande rapporto di amicizia o che non conosci affatto, liberati dai pregiudizi che hai su di lui e ascoltalo con attenzione. Potresti stupirti del cambiamento che le persone hanno quando si sentono comprese.
  • Mostra interesse verso ciò che dice e assicurati di aver capito, facendo domande riepilogative con una formula come “Quindi, se ho ben capito, mi stai dicendo che…”
  • Rispetta le idee degli altri e non cedere alla tentazione di controbattere senza riflettere. A volte non abbiamo sempre ragione noi, anche se in prima battuta sembra esattamente il contrario.

Ribaltiamo per un momento la prospettiva e osserviamo il noleggiatore che si fionda in tempi record in cantiere, con la volontà di risolvere il prima possibile la situazione e disposto all’ascolto. E’ il sogno di molti vero?

Purtroppo non tutti riescono ad agire in questo modo per colpa di un sistema a volte farraginoso oppure per dinamiche troppo personalistiche. Ogni cantiere è una storia a sé. Ogni cliente è una storia a sé. Ogni persona ha una propria storia e un proprio limite di sopportazione.

Qual è la “quadra” perfetta? Credo sia la somma delle singole esperienze.

Per questo sono convinto che fare rete nel mondo del noleggio sia davvero importante, perché insieme si è più forti, si va più lontano ed è più facile rispondere agli imprevisti.

In Rilòc grazie ad una rete di oltre 2000 Punti Noleggio Partner siamo in grado, non solo di far fronte rapidamente alle richieste dei clienti, ma anche di superare quelle complicazioni che possono sorgere nei cantieri. Abbiamo infatti servizi specifici nati per superare tutti i limiti del noleggio “tradizionale”.

Ad esempio, il nostro servizio RiPlace assicura la sostituzione del mezzo in caso di guasto quando non è riparabile in tempi brevi. Possiamo farlo perché siamo gli unici in Italia ad avere a disposizione praticamente l’intero parco mezzi nazionale.

Inoltre per me un valore importantissimo è la risposta al cliente. Potresti pensare che sia banale ma ti garantisco non è così scontato. Combatto tutti i giorni per questo aspetto perché migliorare continuamente ogni dettaglio è una mia regola a cui non transigo.

Quello che intendo io è che non è importante solo rispondere, ma deve essere fatto il prima possibile e meglio di chiunque altro. Dico che non basta solo rispondere, ma bisogna essere anche perfetti nel farlo e ci credo a tal punto da aver dedicato un intero reparto aziendale a questa funzione.

Possiamo quindi concludere che la buona riuscita di un noleggio sia data nel 50 % dal responsabile acquisti e nel 50 % dal noleggiatore. Con Rilòc il lavoro del responsabile acquisti è più facile grazie alle caratteristiche che solo il Noleggio a Rete Locale può garantire.

Se vuoi scoprire quali altri servizi ho ideato per semplificare il noleggio di piattaforme aeree e mezzi da lavoro visita il sito => https://www.riloc.it

 

Tiziano Baiocco

Tiziano Baiocco Fondatore di Rilòc

CEO di T.R.S. Group srl

Il portafoglio dei noleggiatori è sempre più carico

La crisi del 2008 ha dato uno scossone a tutta l’economia italiana, purtroppo la ripresa è ancora all’orizzonte. Visti gli scenari internazionali, per ora non si vedono soluzioni che possano invertire la rotta alla stregua di un jet in virata.

COSA COMPORTA QUESTO ?

Che le imprese continuano sempre più a prediligere il noleggio dei mezzi da lavoro perché non è il momento di bloccare capitali.

L’andamento altalenante, che vede picchi di richieste di lavoro a momenti di sofferenza, avvantaggia il noleggio – che ci sguazza.

La richiesta di piattaforme aree e macchine da lavoro è salita e sta continuando a salire. Si noleggia un po’ per necessità e un po’ per maturità.

Restringendo il campo mi sono chiesto se il mercato italiano fosse pronto a questo cambiamento.

L’ITALIA ERA PRONTA A PRENDERSI QUESTA FETTA DI MERCATO?

No, probabilmente no.

Infatti a mettere gli occhi sul mercato italiano, ancora acerbo rispetto allo scenario europeo, sono stati i grandi players comunitari, tanto che il loro interesse ha suscitato un forte entusiasmo e non poche attenzioni da parte dei piccoli/medi noleggiatori nazionali.

CONTI ALLA MANO

Il dato Camera di Commercio del 2017 registra in Italia la presenza di circa 4.800 noleggiatori di mezzi da lavoro, con 17.000 addetti complessivi.

I primi 10 noleggiatori nazionali fatturano il 37,8% del mercato. Coprono in pratica la fetta di mercato più importante.

 

È QUINDI GUERRA APERTA TRA GLI ALTRI 4.790 NOLEGGIATORI?

Come in ogni settore, ognuno cura il proprio orto e i propri interessi. In questo mercato ci sono principalmente 2 possibilità per emergere:

  • Puntare sul prezzo

Qui la guerra si fa soprattutto nei grandi cantieri e presso i grandi clienti, dove ai committenti poco interessa se non il miglior prezzo e una buona assistenza in caso di guasti. È un settore importante che ingolosisce soprattutto i noleggiatori strutturati che possono permettersi prezzi risicati e tempi di pagamento (generalmente) tutt’altro che brevi.

  • Puntare sul servizio

Qui entrano in gioco anche i medio/piccoli noleggiatori locali. La battaglia si gioca sulla loro capacità di soddisfare di volta in volta le esigenze delle aziende. Nascono opportunità sia con i clienti della zona, sia con clienti che hanno cantieri delocalizzati, spesso di modesta entità.

LE CRITICITA’ STRUTTURALI DEL SETTORE, DA SEMPRE

Mi interesso di noleggio dal 2001 e dal 2006 sono diventato operatore di questo settore. Conosco alla perfezione quali siano le criticità di un noleggiatore GRANDE e di un noleggiatore piccolo.

 

 Vediamole insieme

 

Criticità dei noleggiatori grandi e strutturati

  • Dispongono di molti mezzi, ma non di tutto il noleggiabile. La tipologia di mezzi può essere limitata al proprio settore principale.
  • Rigidità nelle procedure, dovuta a protocolli necessariamente standardizzati.
  • Preventivi poco omogenei difficilmente paragonabili per la presenza di molte voci diverse dal canone (percentuali assicurative, una-tantum, pulizia, oneri di sicurezza).
  • Noleggi brevi poco considerati, se non si è già buoni clienti.
  • Necessità di doversi interfacciare con più persone per la risoluzione di problemi (amministrativi, assistenza, ecc.).
  • Costi di trasporto potenzialmente alti in caso di cantieri molto dislocati, perché la stretta copertura territoriale è limitata al numero di filiali.

Criticità dei noleggiatori locali medio/piccoli

  • Necessaria diffidenza verso clienti non della zona.
  • Richiesta di cauzioni importanti per tutelarsi al meglio.
  • Tipologia di mezzi limitati.
  • Numero mezzi limitati.
  • Possibile difficoltà a sostituire un mezzo guasto se non riparabile in tempi brevi.
  • Rischio di ritiro del mezzo dal cantiere per soddisfare un cliente ritenuto più importante.
  • Limitati servizi offerti (ad es. operatore, gestione pratiche, ecc.).
  • In mancanza del titolare in azienda può succedere che non si riescano ad avere risposte.
  • Rischio di non ricevere riscontri se le richieste non sono ritenute interessanti.

La colpa di queste criticità non è dei noleggiatori Italiani, in maggior parte aziende serie, ma sono fattori legati alle dinamiche proprie del noleggio, che esistono da sempre.

 COSA NE PENSI DELLO SCENARIO CHE TI HO PRESENTATO? TI CI RITROVI?

 Ti voglio raccontare un pezzo della mia storia perché, come anche te immagino, odio rassegnarmi alle situazioni a prima vista insormontabili.

 Lo so benissimo, chissà quante volte hai dovuto affrontare e superare queste criticità, più o meno grandi. Quanto tempo hai dovuto perdere e quanto denaro è uscito dalle tue casse senza poterne fare a meno?

Mi hanno insegnato: dove c’è un problema, c’è un’opportunità! Di problemi ce n’erano parecchi, quindi ho pensato che ne valesse la pena ragionarci un po’.

Pur conoscendo perfettamente il settore, ho impiegato quasi 5 anni per realizzare una soluzione definitiva che liberi il cliente da questi ostacoli. Ho venduto i mezzi di proprietà per non avere distrazioni e ho lavorato a testa bassa con i miei collaboratori. Finché, giorno dopo giorno, ho costruito una rete di relazioni incredibile.

Oggi ti posso dire che conosco quasi tutti i noleggiatori italiani, uno ad uno. Di loro conosco pregi e difetti.

È nata così Rilòc, la Rete di Noleggio Locale più grande in Italia.

Quando devo noleggiare piattaforme aeree o mezzi da lavoro per un cliente, valuto sempre con attenzione le scelte da compiere. Per ogni esigenza di noleggio, Rilòc è in grado di identificare sempre il migliore fornitore. E ogni volta non è mai lo stesso.

Se sei interessato ad approfondire il servizio offerto da Rilòc, che garantisce ai propri clienti:

  • Disponibilità del mezzo certa al 98%
  • Oltre 2.000 punti noleggio partner
  • Unico referente nazionale

puoi visitare il sito cliccando qui: => www.riloc.it

 Buon noleggio

Tiziano Baiocco

Tiziano Baiocco Fondatore di Rilòc

CEO di T.R.S. Group srl

 

PS: Se hai domande o dubbi non esitare a contattare l’ufficio informazioni a questa mail: info@riloc.it.

PPS: Siamo molto veloci a rispondere perché sappiamo che hai bisogno di riscontri rapidi e puntuali.

 

Come ridurre gli errori in un cantiere: cosa può sbagliare un uomo e cosa può sbagliare una macchina

Tutto è cominciato da una partita a scacchi e ora ti dico il perché

La collaborazione tra l’uomo e la macchina all’interno dei cantieri è ormai all’ordine del giorno. Nessuno si stupisce di vedere persone che manovrano gru, Piattaforma Aeree, etc.

La macchina è un elemento essenziale che ci permette di essere molto più efficienti,  produttivi e sicuri. Quando penso ai cantieri al giorno d’oggi mi riesce davvero difficile immaginarmi i lavoratori senza le macchine. È un binomio inseparabile.

Tuttavia per quanto inseparabili nessuno dei due è esente dal commettere errori. Dico sempre “Le relazioni personali non si possono brevettare perché non sono copiabili”, e questo concetto lo possiamo in qualche modo collegare a quanto ho appena detto.

Recentemente mi è capitata tra le mani una notizia di qualche anno fa che mi ha dato lo spunto per scrivere questo articolo, riguarda gli scacchi.

Per un certo periodo mi appassionai a questo gioco (anche se ora ho dimenticato addirittura le mosse di base), comprai libri su libri, sfidando continuamente non solo gli amici, ma anche il mio computer di allora, il Commodore 64.

La notizia che ho riletto, qualche giorno fa, riguarda la famosa partita a scacchi giocata da Kasparov contro Deep Blue nel 1996, il potente computer realizzato dall’IBM. Ovviamente vinse il computer e questo suscitò un immenso clamore.

Questo episodio mi ha ricordato una cosa importante: le persone possono commettere errori in base a distrazioni e negligenze, mentre gli unici errori che le macchine possono commettere sono legati a chi le utilizza oppure a chi le ha progettate.

Se la macchina sbaglia è quasi sempre colpa di chi la utilizza (o non ne ha fatto la giusta manutenzione) e non saperlo aumenta gli incidenti

La macchina è costruibile in serie ed è potenzialmente perfetta. L’uomo invece non è riproducibile in alcun modo, è il frutto delle sue esperienze, dei suoi errori, delle sue conoscenze, delle sue convinzioni, delle sue paure e dei suoi ideali.

Ricordo ancora quando iniziai a lavorare come manovale per un artigiano edile negli anni ’90. In questo settore le macchine a disposizione dell’uomo erano poche e costose. Certo iniziavano a essere più reperibili, ma l’olio di gomito era ancora insostituibile.

Imparai che l’incertezza crea più danni di un errore, che era fondamentale non sottovalutare mai niente, neanche le più banali precauzioni.

Gli errori che può fare un uomo all’interno di un cantiere sono davvero tanti. Te ne cito alcuni, un po’ più tecnici:

  • Per i lavori in quota è un errore non valutare il rischio di sfondamento di superfici non portanti.
  • In caso di scavi è sbagliato posizionare depositi di materiale vicino al ciglio dello scavo.
  • È un grave errore non proteggere adeguatamente tutte le aperture presenti (es. lucernai o nei muri) con parapetti o assito puntellato dal basso.

Potremmo davvero stare qui ore a parlare di tutti gli errori dovuti a distrazioni varie, ma la cosa importante è capire che non sono errori “fissi”, ma variano in base all’unicità delle singole persone, ai caratteri, a quello che stanno pensando mentre lavorano, etc.

Le macchine invece non hanno questi problemi e, come dicevo, sono prodotte in serie. Certo, un difetto di fabbrica o un malfunzionamento può capitare (e con Rilòc avrai sempre riparazioni o sostituzioni in tempi rapidissimi, grazie a RiPlace), ma il grosso degli errori con i macchinari deriva da un errato utilizzo da parte delle persone.

A questo proposito ti suggerisco di dare un’occhiata al mio articoloRiduci il rischio di incidenti nel cantiere: 10 controlli pratici per quando utilizzi Piattaforme Aeree, dove puoi trovare l’indicazione di alcuni controlli pratici da eseguire per il corretto utilizzo delle piattaforme aeree (consigli nati dalla collaborazione con Ezio Cantamessa, massimo esperto e istruttore Senior IPAF).

È quindi  importante valutare sempre tutto, precauzioni, etichette sui macchinari, possibili complicazioni causate dalla natura del terreno o dalle condizioni meteo.

Sono anche convinto che molti errori dell’uomo nei cantieri possano derivare da grossi errori nella comunicazione (=> vedi il mio articolo Come ridurre i problemi nel cantiere attraverso 3 semplici regole di comunicazione”).

Nel noleggio spendere poco può costare molto caro

Le relazioni umane hanno un ruolo centrale nella mia azienda, perché sono il cuore di Rilòc, della rete di 2.000 Punti Noleggio Partner più grande d’Italia.

Cerco sempre di mantenere un clima di lavoro sereno ma soprattutto stimolante, perché è indispensabile per rendere gratificanti le ore passate in ufficio. Ogni mio collaboratore deve sentirsi al meglio per dare il meglio.

Occorre la massima attenzione quando ci si interfaccia con una persona, la macchina non reagisce agli sbalzi di umore, la persona sì. La persona vuole risposte, desidera essere capita, ascoltata e soprattutto considerata.

Ecco ciò che sta alla base di Rilòc. Abbiamo a cuore la fiducia di noi stessi e dei nostri clienti e diamo il massimo per soddisfare rapidamente le loro esigenze. Grazie a un unico referente (e oltre 2.000 Punti Noleggio Partner) potrai ottenere le stesse condizioni di noleggio per ogni tua esigenza nazionale.

Grazie a RiPlace ti garantiamo la sostituzione gratuita del mezzo in caso non sia riparabile in tempi brevi. Con noi la disponibilità del mezzo è certa al 98% e ti offriamo un prezzo chiaro di immediata lettura con ZeroSorprese.

È grazie a questa grande rete di relazioni che Rilòc trova, AL POSTO TUO, la migliore soluzione di noleggio, ovunque in Italia.

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Tiziano Baiocco

Tiziano Baiocco Fondatore di Rilòc

CEO di T.R.S. Group srl

Come il Noleggio a Rete Locale aiuta a ridurre l’inquinamento

La mamma è sempre la mamma, è da lei che ho imparato tanti insegnamenti

Ti sembrerà una cosa curiosa, eppure è stata proprio mia mamma a farmi capire l’importanza della sostenibilità ambientale.

Ricorderò sempre quel periodo in cui avevamo problemi familiari ed economici, ed è stato proprio allora che mi insegnò ad evitare ogni spreco e a rispettare e tutelare ciò che avevamo.

Mi fece capire l’importanza di non lasciare ai nostri figli nessun debito sociale, ambientale o economico. Da qui nacque il mio interesse e il mio grande rispetto per l’ambiente.

Interesse che ho mantenuto sempre negli anni e che è parte integrante di Rilòc, la Rete di Noleggio più grande d’Italia che ho creato.

L’ambiente è prezioso e il mare è stato per me un grande maestro di vita

Negli ultimi tempi sono molto gettonate le vacanze sostenibili, che uniscono divertimento e riflessione su tematiche ambientali.

Non mi considero un ambientalista estremista, ma l’importanza della sostenibilità ambientale non può essere oggi ignorata da nessuno. Eppure irresponsabilità e inciviltà sono sotto gli occhi di tutti ogni giorno.

In estate, per esempio, nelle zone balneari che frequento, vedo galoppare l’inciviltà. Molti fumatori hanno preso la spiaggia come un enorme portacenere pubblico e i mozziconi ci impiegano almeno 5 anni per essere smaltiti.

La raccolta delle conchiglie si è ormai trasformata in raccolta di rifiuti abbandonati: lattine, bottigliette in plastica, sacchetti vuoti. L’elenco è lungo e vergognoso, soprattutto perché dovremmo tutti conoscere gli effetti collaterali per l’ambiente

Il mare è stato per me un grande maestro, nonostante abbia imparato a nuotare tardi, verso i 12 anni. Nessuno mi ha insegnato, mi sono limitato a osservare e imitare chi lo sapeva fare. Nel tempo ho migliorato il mio stile, appassionandomi alle immersioni in apnea.

Sai cosa ho imparato da questa esperienza? Ho capito che la forza di volontà è alla base di tutto e che se vogliamo crescere e migliorare dobbiamo essere sempre aperti ad apprendere cose nuove.

Il mare ti impone dei limiti che vanno rispettati e questo mi ha aiutato a dare un limite a quel senso di imbattibilità che crea la frenesia odierna, l’euforia del successo.

Ecco cosa guida la mia lotta per l’ambiente, il mio impegno a fare tutto il possibile per preservarlo. Ed è proprio quello che ho fatto in Rilòc.

Rilòc ha un approccio Eco-friendly

La situazione dei cantieri rispecchia molto quelle delle spiagge, anche se ovviamente i problemi sono diversi. Giusto per citarne alcuni:

  • Inquinamento acustico
  • Formazione di polveri
  • Rifiuti di lavorazione
  • Emissioni di CO2
  • Acque di lavorazione
  • Ripristino dei luoghi al termine del cantiere

E questi sono solo pochi esempi per evidenziare le problematiche legate all’ambiente. La mia attenzione a preservare l’ambiente ha avuto inizio tra le mura domestiche e si è infine estesa anche nella mia azienda.

Rilòc offre oltre 2.000 Punti Noleggio Partner in Italia e un Unico Referente che tutela chi deve noleggiare mezzi da lavoro dall’inizio alla fine. In pratica semplifica enormemente la vita di tutte quelle persone che devono noleggiare mezzi da lavoro (=> vedi il mio articolo Se hai un unico referente il noleggio diventa più semplice).

Ecco l’impegno di Rilòc per l’ambiente:

  • Grazie agli oltre 2.000 Punti Noleggio Partner distribuiti capillarmente sul territorio si dà priorità alla vicinanza rispetto al cantiere e si abbassano drasticamente le emissioni CO2, diminuendo l’impatto di mezzi pesanti (e facendo lavorare le realtà territoriali locali).
  • Abbiamo adottato tecnologie moderne, a basso impatto, per riscaldare/raffreddare i locali lavorativi.
  • Investiamo continuamente nel digitale e nelle automazioni per limitare l’uso della carta.
  • Incentiviamo la comunicazione scritta con i nostri clienti e fornitori per evitare di dover parlare continuamente al telefono.
  • Comunichiamo all’esterno la nostra filosofia per sensibilizzare il nostro interlocutore.
  • Facciamo cultura interna, ogni collaboratore di Rilòc condivide gli stessi miei principi per una giusta corresponsabilità nelle abitudini.
  • Digitalizziamo i servizi per un facile accesso dei clienti ai servizi offerti.

E’ una questione di mentalità, se ottimizzo i processi riduco al minimo anche l’impatto ambientale. Non si tratta di seguire una moda, ma è un impegno che anticipa oggi ciò che un domani potrebbe trasformarsi in legge ed essere obbligatorio.

Mi rendo conto che a volte è difficile cambiare le abitudini, ma è fondamentale sensibilizzare le persone su questa tematica.

Perché un imprenditore dovrebbe conoscere l’eco-sostenibilità? Innanzitutto per una questione di etica e responsabilità personale. Inoltre i dati dimostrano che le aziende più sostenibili fidelizzano più clienti, quindi ci sono vantaggi su tutti i fronti.

Come hai visto teniamo molto al concetto di Eco-friendly, ma non è l’unico elemento chiave della nostra azienda.

Teniamo tanto anche alla sicurezza, infatti offriamo anche la possibilità di noleggiare il macchinario con l’operatore, che si occuperà di manovrare il mezzo e accertarsi che siano state rispettate tutte le norme di sicurezza per il posizionamento.

Puntiamo a soddisfare le esigenze dei nostri clienti e facciamo in modo di risolvere qualsiasi problema relativo al noleggio in tempi brevissimi. Ad esempio, il nostro servizio RiPlace ti garantisce la sostituzione del mezzo in caso di guasto quando non è riparabile in tempi brevi.

 

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Tiziano Baiocco

Tiziano Baiocco Fondatore di Rilòc

CEO di T.R.S. Group srl

Essere pronti a risolvere i problemi che nascono nei cantieri è meglio che sperare che non si presentino

È giusto dare per scontata la buona fede degli altri?

Do sempre per scontato (forse sarà un mio difetto) che il mio interlocutore sia in buona fede.

Recentemente però, ed è la seconda volta che mi capita, mi sono trovato in difficoltà proprio per questa fiducia, che ripongo a tutti i costi, nella correttezza dell’altro.

Sono convinto che non esistano clienti di serie A e di serie B, ma solo clienti di serie A. Per questo motivo mi assicuro di mantenere sempre le promesse fatte e affronto i problemi con grande responsabilità (che sono anche principi cardine di Rilòc, la Rete di Noleggio Locale più grande in Italia che ti garantisce oltre 2.000 Punti Noleggio Partner e un unico referente per tutte le tue esigenze di noleggio).

Il miglior modo per affrontare i problemi non è sempre quello più scontato

Nel mio lavoro può capitare che il noleggiatore partner consegni un mezzo in un cantiere e che, in seguito, il nostro cliente ci comunichi un malfunzionamento.

Sono quasi 15 anni che mi occupo di mezzi da lavoro e l’esperienza sul campo mi ha insegnato che quando il cliente chiede assistenza i motivi sono sostanzialmente tre:

  1.   Il mezzo non viene utilizzato correttamente  (spesso il problema è risolvibile con una telefonata del tecnico).
  2.   Il mezzo ha un’anomalia più o meno seria e necessita di un intervento in cantiere.
  3.   Il cliente ha danneggiato il mezzo.

Può anche capitare che ci siano più cause contemporaneamente. D’altronde in cantiere si ha sempre fretta perché i tempi stringono e si è continuamente sotto pressione. È ovvio che problematiche del genere creino tensione.

Il più delle volte con il dialogo e il buon senso se ne esce tutti soddisfatti (=> vedi il mio articolo “Come ridurre i problemi nel cantiere attraverso 3 semplici regole di comunicazione”), ma come venirne a capo quando c’è scarsa chiarezza?

Mi viene in mente un episodio significativo accaduto poco tempo fa. Ti riassumo brevemente cos’è successo:

  1.   Viene consegnato un mezzo in cantiere (il mezzo è praticamente nuovo di fabbrica).
  2.   Il cliente ci comunica che il mezzo perde olio e non funziona bene (ci invia le foto della perdita, di lieve entità).
  3.   Il nostro personale telefona al referente di cantiere che ci conferma che stanno continuando ad utilizzare il mezzo.
  4.   Il tecnico interviene per risolvere la perdita e verifica che la macchina non presenta anomalie nel funzionamento.
  5.   Il cliente ci comunica nuovamente che il mezzo perde sempre l’olio, ribadendo che non funziona bene.

E qui inizia la parte più problematica:

  1.     Il nostro personale telefona al referente di cantiere che ci conferma che, nonostante la perdita, stanno utilizzando regolarmente il mezzo.
  2.   Il tecnico interviene, risolve la nuova perdita e verifica con il cliente che il mezzo è perfettamente funzionante e fa firmare il rapporto di intervento dove è indicato che il mezzo non presenta alcuna anomalia di funzionamento.
  3.   Il cliente contesta la fattura dicendo che il mezzo non era funzionante e pertanto non è stato utilizzato.

Come prima impressione potremmo trovarci di fronte a uno dei tre motivi che ho elencato prima, oppure addirittura a più motivi in contemporanea (magari persino tutti e 3). Se noi dessimo per scontata la parola del cliente ci ritroveremmo con due versioni completamente diverse:

  • Per il cliente il mezzo non funziona, eppure in cantiere ha firmato un documento con il quale riconosce che è tutto regolare.
  • Per il fornitore è il cliente che non sa utilizzare il mezzo e decide di addebitargli il costo del tecnico intervenuto in cantiere.

Per noi il mezzo è stato comunque utilizzato, come confermato dalle telefonate che abbiamo fatto. Tra l’altro il noleggiatore partner è un fornitore storico che non ha mai creato problemi, mentre il cliente è praticamente nuovo, ma è un’azienda seria e ben strutturata.

Vedi che rompicapo? Qui la scelta più scontata sarebbe di dar ragione al cliente per non rischiare di perderlo, eppure “scontata” non significa necessariamente giusta.

Siccome non amo i conflitti e non sopporto quando le cose non si riescono a definire con la massima trasparenza, ho dovuto fare una scelta sofferta per tutelare l’interesse di tutte le parti coinvolte.

Abbiamo regolarmente pagato il fornitore per evitare futuri dissapori e abbiamo spiegato al cliente la nostra posizione, rinunciando all’addebito e soprattutto rinunciando a servirlo in futuro, per evitare altre situazioni simili.

Per me è sempre fonte di amarezza rinunciare a un cliente, ma a volte è un male necessario.

Rilòc mantiene sempre le promesse e risolve i problemi al posto tuo, facendoti risparmiare tempo e situazioni spiacevoli

Ho fondato Rilòc proprio per aiutare tutti coloro che devono noleggiare mezzi da lavoro, per rendergli la vita più semplice. Grazie a una rete di oltre 2.000 Punti Noleggio Partner in Italia possiamo garantirti una disponibilità dei mezzi sul territorio nazionale con certezza al 98%.

Abbiamo gestito centinaia di richieste di assistenza, più o meno impegnative e lavoriamo con la massima serietà per non lasciare mai il cliente con la sensazione di sentirsi “abbandonato” (con Rilòc avrai un unico referente a livello nazionale, che si prenderà cura di assisterti in ogni esigenza sul noleggio).

Per questo motivo ho ideato HelpLòc, il servizio della nostra Unità Guasti che si occupa di seguire al meglio le operazioni di assistenza interfacciandosi tra il tecnico e il referente di cantiere in modo da avere sempre sotto controllo la situazione.

Nei casi in cui il mezzo risulti non riparabile in tempi brevi, ci preoccupiamo di sostituirlo gratuitamente grazie al nostro reparto aziendale RiPlace.

Abbiamo creato procedure per ogni situazione e non lasciamo mai nulla al caso. Oggi dobbiamo essere più bravi di ieri, ma domani più bravi di oggi.

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Tiziano Baiocco

Tiziano Baiocco Fondatore di Rilòc

CEO di T.R.S. Group srl

Tutti amano parlare delle cose che non vanno. Oggi ti racconto una storia migliore.

Le giornate e la quotidianità spesso mi offrono spunti per scrivere articoli, imparare delle lezioni, consolidare le mie convinzioni, ma anche cambiare alcuni pregiudizi che sono latenti nell’inconscio.

A volte l’occasione nasce da una storia che riguarda i miei figli e non ti nascondo che l’emozione è tutt’altra cosa.

Recentemente ho scritto un articolo ispirato da un avvenimento sportivo che ha coinvolto mio figlio Matteo, portiere in una squadra di calcio locale, ti scrivo il titolo se vuoi leggerlo: “Quando puntare sulla squadra sbagliata ti fa vincere (7 lezioni utili se devi noleggiare mezzi da lavoro).

Questa volta riguarda mia figlia Francesca, che ha 18 anni e suona la chitarra da quando ne aveva 5.

Ha iniziato con una chitarrina da supermercato regalata a Natale, poi è passata a quella acustica e da qualche anno sta suonando la chitarra elettrica.

Ha imparato praticamente da sola.

Sapendo suonare un po’ la chitarra classica, ricordo di averle stampato gli accordi, spiegato come leggerli e come mettere le dita, poi lei ha fatto tutto il resto, forse per emulazione, chissà!

Sta di fatto che in poco tempo suonava la chitarra con la stessa semplicità con cui usava il pennarello per disegnare, probabilmente una dote innata.

Con mia moglie Cristiana abbiamo così deciso di fare più seriamente.

Le abbiamo affiancato un maestro di musica con lezioni settimanali, poi crescendo le esigenze musicali e le dinamiche scolastiche sono cambiate e, da qualche anno ormai, frequenta l’Istituto Musicale di Ceva.

Questo Istituto, ogni anno, organizza vari spettacoli con i propri allievi e per un genitore è sempre emozionante vedere il proprio figlio suonare su un palco.

 

Il 29 maggio scorso è accaduto qualcosa che ha scatenato in me “la tempesta emotiva perfetta”.

Francesca suona brillantemente “Ten Words” di Joe Satriani e durante la sua esibizione mi sono reso conto di quanto tempo fosse trascorso e di quanto brava fosse diventata.

Si sa, quando ci sono i figli di mezzo tutto diventa speciale e ogni volta si prevede (e puntualmente si realizza) un’emozione incontenibile.

In questa occasione, però, c’è stata un’altra esibizione bellissima che ha sfondato le mie barriere emotive, non di genitore, ma di uomo.

L’Istituto Musicale di Ceva ha avuto un’iniziativa stupenda: ha portato sul palco alcuni ragazzi accolti dal “Centro Gli Aquiloni”, ragazzi che hanno bisogno di un supporto speciale nelle loro attività.

Ho avuto la pelle d’oca e gli occhi lucidi durante tutta la loro esibizione. Incredibile con quanta gioia, passione e spontaneità abbiano cantato e suonato.

E’ stato bellissimo poter vedere quanta felicità, i maestri di musica e i loro accompagnatori, siano riusciti a donare a questi ragazzi e alle loro famiglie.

Penso che il mondo sia veramente più bello di come ce lo immaginiamo o di come ce lo raccontino.

L’istituto Musicale di Ceva e il “Centro Gli Aquiloni” ne sono la dimostrazione e sono convinto che questa predisposizione sia propria dell’animo umano e di conseguenza delle aziende o delle strutture che le persone rappresentano.

Credo anche fermamente che la maggior parte delle aziende italiane portino in dote questa particolare sensibilità ed è proprio a loro che mi sono rivolto quando ho ideato il progetto di beneficenza aziendale chiamato Gudback.

Gudback è il primo progetto di beneficenza per aziende nato grazie al mio percorso formativo e alla mia esperienza di imprenditore.

Gudback, coinvolgendo i propri clienti e amplificando un un’azione di raccolta fondi condivisa, non è solo beneficenza, ma diventa beneficenza al quadrato.

Sono molteplici i benefici che possono avere le aziende aderendo a questo metodo di beneficenza, primo fra tutti la possibilità di contribuire ad una giusta causa, ma ci sono altri vantaggi, più “aziendali”, che puoi facilmente scoprire cliccando su questo link =>www.gudback.it

Donare è l’investimento a più alto tasso di rendimento.

Ringrazio l’Istituto Musicale di Ceva e il Centro Gli Aquiloni per il loro impegno quotidiano e per questa occasione di riflessione.

Tiziano Baiocco

Tiziano Baiocco Fondatore di Rilòc

CEO di T.R.S. Group srl

www.riloc.it

www.tizianobaiocco.it 

 

Se hai un unico referente il noleggio diventa più semplice

La strategia è fondamentale ma i numeri lo sono altrettanto

“Le aziende sono fatte di persone, di prodotti, di strategie, di denaro, ma soprattutto sono fatte di numeri”.

A dirlo è Alfio Bardolla (fondatore e master trainer della Alfio Bardolla Training Group S.p.A., azienda leader in Europa di formazione finanziaria personale) nel suo libro “I numeri chiave del Business” in cui afferma che in Italia gli imprenditori non sanno fare gli imprenditori, per questo le aziende muoiono.

Non esiste una materia dedicata che ti insegna a diventare un buon imprenditore, eppure saper leggere i numeri per prendere le decisioni giuste pare sia l’unico modo per avere successo.

E pensare che a scuola non capivo l’importanza della matematica. La vedevo come una materia interessante, ma c’erano senz’altro altri argomenti che trovavo più stimolanti e utili per il mio futuro.

Esiste però un proverbio che ora mi calza a pennello: “Impara l’arte e mettila da parte”.

Oggi i numeri li immagino come un percorso attraente, con deviazioni improvvise, dietrofront e strade inesplorate. Ora li trovo perfino interessanti, divertenti, curiosi e sono assolutamente convinto che siano fondamentali nel mio lavoro.

Ecco come da un numero è nata la Rete di Noleggio Locale più grande in Italia

Tutto è iniziato studiando un’infinità di numeri relativi al noleggio di piattaforme aeree e mezzi da lavoro. Li ho recuperati grazie a lunghissime ricerche su riviste di settore, dati della camera di commercio, articoli economici, etc.

Sono partito da una domanda: con quanti noleggiatori di mezzi da lavoro dovrò competere e come sono distribuiti sul territorio?

Quando decisi di diventare un attore principale di questo settore, ero consapevole che avrei dovuto farmi spazio in mezzo a questi numeri. Ho visto un settore in piena crescita che aveva però alcune criticità, specialmente per quanto riguarda l’esigenza delle aziende che hanno cantieri dislocati, fuori zona.

Intuivo una grandissima richiesta del mercato, ma dovevo assolutamente trovare il modo di superarne i limiti strutturali. Preso dallo sconforto fui sul punto di mollare tutto, finché mi venne un’idea, anzi un numero: UNO.

Prima di occuparmi di noleggio, sono stato responsabile dell’ufficio acquisti di una grossa azienda per oltre 12 anni, e conosco molto bene le esigenze di chi deve noleggiare mezzi da lavoro.

Era sempre difficile scegliere la migliore soluzione di noleggio perché le dinamiche di acquisto erano tutt’altro che semplici. Inoltre il noleggio di mezzi da lavoro era tra i fattori critici che più potevano condizionare pesantemente le dinamiche di cantiere.

Oggi mi sento tranquillamente di asserire che per quanto riguarda il noleggio: Uno è il numero perfetto per l’ufficio acquisti ed è proprio questo numero che mi ha fatto venire in mente la base portante di Rilòc.

Un unico referente ti fa risparmiare tempo e denaro

Rilòc offre oltre 2.000 Punti Noleggio Partner a livello nazionale e un unico referente con cui dialogare, che segue il noleggio prima, durante e dopo e ti assiste dalla A alla Z.

Abbiamo semplificato la vita a tutte le persone che devono noleggiare mezzi da lavoro, facendo loro risparmiare tempo e denaro. Ci assumiamo noi il compito di trovare il noleggiatore perfetto per le tue esigenze e ti garantiamo una comunicazione impeccabile e rapida per qualunque necessità legata al noleggio.

Per le aziende che aprono spesso cantieri fuori zona e che cercano un partner affidabile, Rilòc è la scelta ideale.

Se hai bisogno di un preventivo per il noleggio di un mezzo da lavoro >> CLICCA QUI <<

Tiziano Baiocco

Tiziano Baiocco Fondatore di Rilòc

CEO di T.R.S. Group srl

La beneficenza è l’investimento a più alto tasso di rendimento.

La beneficenza è uno stimolo per incentivare l’operato di organizzazioni no profit di ricerca, medicina, servizi sociali, cultura e sport che senza partnership innovative con le aziende non potrebbero operare a pieni regimi.

Questo articolo è il sunto del convegno organizzato con la Fondazione AIRC per la Ricerca sul Cancro a Cengio (SV) l’ 11 maggio 2019.

La beneficenza aziendale è sempre stata un mio pallino.

Da sempre credo che business e beneficenza non solo possano coesistere, ma anzi DEBBANO coesistere.

Un’impresa che non pensi anche a fare del bene, ai miei occhi, risulterebbe incompleta, monca. Da imprenditore conosco molto bene i problemi che hanno le imprese italiane e capisco che a volte può sembrare impossibile riuscire a ritagliare un pezzetto di azienda, che non sia solo business.

Quasi sempre l’energia dell’imprenditore è focalizzata a far quadrare i conti, a trovare nuovi clienti e a risolvere i problemi, ecco come la frenesia quotidiana rischia di restringere il campo visivo.

Io dico che ogni azienda può trovare tra le pieghe del proprio bilancio uno spazio, grande o piccolo che sia, per aiutare chi ha più bisogno.

E non è importante la cifra di per sé,  è importante sapere che non bisogna mai dimenticarsi, che si può fare qualcosa, sempre.

Da questa mia convinzione è nato “Gudback”, il primo progetto di beneficenza dedicato alle imprese.

Se vuoi saperne di più su Gudback clicca vai in www.gudback.it e troverai tutte le informazioni che ti servono.

 

“Gudback” sfrutta il concetto di “Cashback” ormai noto a tutti: quando si acquista un prodotto o un servizio, si riceve indietro una parte di denaro.

Nel caso di Gudback, quando un cliente/azienda compra un servizio o un prodotto, anziché ricevere indietro una parte di denaro, questa somma viene destinata a un’azione di beneficenza condivisa con il fornitore.

Il tutto con un meccanismo molto semplice e trasparente.

Le aziende italiane, almeno buona parte di esse, ne sono convito, possono avere già in dote questa sensibilità. Forse mancava proprio uno strumento da utilizzare per riuscire a fare “beneficenza aziendale”.

Oggi questo strumento c’è e si chiama “Gudback” e sfrutta la rete dei clienti aziendali per amplificare azioni di beneficenza.

In questo modo le imprese potranno avere molteplici vantaggi:

Il primo e più importante è aiutare per una buona causa.

Non dimentichiamo di altri importanti vantaggi, più aziendali, come il miglioramento dell’immagine aziendale, la possibilità di fidelizzare maggiormente i propri i clienti o le condizioni fiscali vantaggiose.

Noi imprenditori siamo spesso definiti degli egoisti, a volte può essere anche vero, ma una cosa posso dire a nome di tutte le aziende, parlo di quelle serie che sono la maggior parte:

ci prendiamo sempre le nostre responsabilità e non solo le nostre…

Amici imprenditori, prendiamoci insieme questa responsabilità: in azienda, non dimentichiamoci mai della beneficenza.

Ps: se la beneficenza fosse contagiosa, sarebbero sconfitte tutte le malattie.

DIFFONDETELO QUESTO VIRUS !

Tiziano Baiocco

Tiziano Baiocco Fondatore di Rilòc

CEO di T.R.S. Group srl

www.riloc.it

www.tizianobaiocco.it 

Ti posto la mia intervista fatta al Convegno Airc Cengio SV

Guarda anche il mio intervento al convegno, fammi sapere se hai dubbi o domande relative a Gudback sarò felice di risponderti

 

 

Scopri perché il Noleggio a Rete Locale è in grado di aiutare le aziende che hanno cantieri dislocati fuori zona

La diffidenza è la prima nemica quando si hanno cantieri dislocati fuori zona

Se ti dicessi che hai appena ricevuto una nuova offerta di lavoro e che devi scegliere tra queste due opzioni, quale sceglieresti?

  1. Fare le valigie e andare a 1.000 km di distanza.
  2. Restare con la tua famiglia e lavorare nel cantiere vicino a casa.

Se dovessi fare la stessa domanda ad ogni “operatore di cantiere” sono sicuro che la maggior parte sceglierebbe la seconda.

Lavorare fuori zona, lontano dai propri cari, dalle proprie sicurezze e dalle proprie abitudini, comporta sempre dei disagi e purtroppo non tutti i lavoratori hanno la possibilità di fare questa scelta.

E’ un disagio per la famiglia, ma lo è anche per le imprese: considera tutta la fatica che deve fare l’ufficio acquisti quando i fornitori locali ancora non ti conoscono e “non possono” pertanto fidarsi.

I cantieri dislocati fuori zona portano valore aggiunto al territorio, ma è importante saper come ottimizzare tempi e costi

Se si analizzano le dinamiche delle imprese italiane dal dopoguerra in avanti (e non solo di quelle grandi), ci si accorge che esiste una forte tendenza alla dislocazione, che nasce dall’esigenza di lavorare lontano dalla propria zona di appartenenza per cogliere nuove opportunità di mercato.

Oggi nei cantieri si parlano dialetti diversi tra loro ed è la dimostrazione di questo proliferare di cantieri lontani dalle proprie zone.

È una grande occasione di crescita sociale e culturale, ma sei sicuro che per le imprese non ci siano costi evitabili o metodi più efficaci?

Quando si inizia un nuovo lavoro fuori zona, bisogna valutare alcuni aspetti fondamentali:

  • Perdite di tempo
  • Sprechi di denaro
  • Difficoltà a relazionarsi con realtà che non si conoscono
  • Diffidenza dei fornitori locali

Viviamo nell’era della velocità e non ci è permesso di temporeggiare (nel business vige infatti la regola tempo=denaro).

Una rete consolidata di operatori dello stesso settore, come quella del Noleggio a Rete Locale, diventa una risorsa preziosa proprio perché basata sulle relazioni personali, sulla fiducia reciproca e sulla condivisione degli stessi obiettivi. Tutto ciò permette di superare gli ostacoli creati dalla dislocazione e azzerare ogni perdita di tempo.

Rilòc ha creato proprio questo, offrendoti oltre 2.000 Punti Noleggio Partner in Italia e un unico referente con cui dialogare e che ti assiste dalla A alla Z (=> vedi il mio articolo Se hai un unico referente il noleggio diventa più semplice).

Le aziende che lavorano spesso dislocate fuori zona sono un tassello importante per l’economia nazionale, ma lo sono ancora di più per l’economia locale.

Per apprezzarne il valore e l’utilità per l’economia territoriale ti mostro brevemente i 4 vantaggi più importanti:

  1.   Arricchimento del territorio: coinvolgere le ditte locali permette agli operatori di gestire nell’immediatezza ogni inconveniente. Le relazioni sono consolidate grazie alla conoscenza del luogo e questo permette di lavorare in maniera adeguata senza perdite di tempo. Maggiori risorse sul territorio significano anche migliori opportunità per i giovani e possibilità di sostegno a chi è più in difficoltà.
  2.   Mantenimento dell’occupazione: l’occupazione viene salvaguardata e questo produce effetti positivi sia a carattere individuale che sociale. La fiducia innesca un virtuosismo locale a vantaggio di tutto il ciclo economico territoriale, creando le condizioni per un incremento di occupazione, reddito e benessere.
  3.   Cultura dello sviluppo e competenze locali: un analogo processo di crescita avviene per lo sviluppo e per le competenze locali. Si rafforzano le imprese esistenti e nascono relazioni commerciali tra le varie imprese coinvolte. Si crea un terreno fertile per lo sviluppo di risorse e competenze specifiche che coinvolge il percorso professionale, utile soprattutto per i ragazzi da poco affacciatisi al mondo del lavoro.
  4.   Rispetto delle dinamiche locali: le dinamiche tra gli attori economici locali si basano sulle relazioni, sulla storia e sulle peculiarità del territorio. La consapevolezza di operare come parte di un sistema più grande li porta a individuare altri obiettivi (più ambiziosi) e ad analizzare la quotidianità con differenti punti di vista.

Grazie al Noleggio a Rete Locale è quindi possibile risparmiare tempo e denaro per tutte quelle aziende che hanno cantieri dislocati fuori zona e, nel contempo, favorire l’economia locale.

Rilòc elimina tutte le diffidenze e semplifica la vita dei cantieri dislocati fuori zona

Rilòc è a Rete di Noleggio Locale più grande in Italia, con oltre 2.000 Punti Noleggio Partner e un solo referente per tutte le tue necessità di noleggio.

Non dovrai più lottare contro la diffidenza di realtà che non conosci, perché ci assumiamo noi il compito di trovare il noleggiatore perfetto per te. E la disponibilità del mezzo da lavoro è certa al 98%.

Se hai bisogno di un preventivo per il noleggio di un mezzo da lavoro >> CLICCA QUI <<

 

Tiziano Baiocco

Tiziano Baiocco Fondatore di Rilòc

CEO di T.R.S. Group srl